Il catasto regionale degli impianti termici

Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Toscane, grazie alla nuova normativa su esercizio, controllo e manutenzione degli impianti termici, sono state le prime regioni d’Italia a dotarsi di un catasto regionale degli impianti e ad aver quindi adeguato la normativa interna alle disposizioni sul libretto di impianto e sul controllo dell’efficienza energetica.
Il Regolamento sulla Manutenzione degli Impianti Termici negli Edifici (D.P.R. 74/2013) stabilisce, infatti, che in occasione degli interventi manutenzione degli impianti va effettuato anche un controllo dell’efficienza energetica e redatto un apposito rapporto da trasmettere al Catasto degli impianti termici.
Tale Catasto territoriale deve essere istituito appunto dalla Regione o dalla Provincia Autonoma, essere accessibile agli Enti locali e interconnesso al catasto relativo agli attestati di prestazione energetica. Tra le regioni indicate, la prima che ha adeguato la normativa interna a quella nazionale è stata la Lombardia.
Dal 15 ottobre 2014, inoltre, in questa regione è diventata obbligatoria anche la targa dell’impianto, che consente di identificare tutti gli impianti termici con un codice di riconoscimento schedato all’interno del Catasto Unico Regionale Impianti Termici (CURIT).

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